Dalla regione arriva un provvedimento per favorire l’occupazione di infermieri e oss. Uno stanziamento da 18 milioni di euro che prevede l’attivazione di cantieri occupazionali sperimentali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati del settore sanitario.
“Solo qualche anno fa li chiamavamo eroi e oggi, purtroppo, in tanti si trovano senza un’occupazione. Mi riferisco ai lavoratori qualificati del sistema sanitario, come infermieri e OSS, coloro che in tempo di pandemia si sono presi cura delle persone più fragili e si sono prodigati per migliorare la qualità della vita dei malati. Sono questi i disoccupati e le disoccupate della Sardegna a cui ho scelto di destinare una misura sperimentale che consente l’attivazione di circa 800 contratti di lavoro a tempo determinato in ambito sanitario e al contempo di garantire un supporto alla rete sanitaria regionale in grave sofferenza”. Con questa premessa l’assessora del lavoro, Desirè Manca, presenta un provvedimento rivoluzionario, approvato dal Consiglio regionale in sede di assestamento di bilancio, che prevede lo stanziamento di 18 milioni di euro (9 milioni per il 2024 e 4 milioni e mezzo per ciascuno degli anni 2025 e 2026) per l’attivazione di cantieri occupazionali sperimentali per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati, infermieri e OSS, da attivarsi presso le Aziende del Servizio Sanitario regionale.
Lo stanziamento consente l’attivazione di un numero di cantieri occupazionali capaci di dare un sostegno a 800 persone. L’approvazione di questo articolo di legge da parte del Consiglio regionale è soltanto il primo passo di un percorso che prevede il coinvolgimento dei sindacati con i quali verranno definite le modalità operative.
“Nel percorso di riprogrammazione delle risorse che giacevano inutilizzate nelle casse dell’assessorato del lavoro – continua l’esponente della Giunta Todde – ho deciso di destinare una parte di queste ai disoccupati del bacino sanitario, finora esclusi dall’accesso a questo tipo di percorso lavorativo. Le gravi condizioni in cui versa il sistema sanitario della Sardegna sono sicuramente la più grande piaga che abbiamo il dovere di affrontare come emergenza. I nostri ospedali, da anni, a causa di interventi scellerati e scarsa programmazione sono diventati scatole vuote, in cui i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari sono costretti a fare i salti mortali per coprire turni di lavoro massacranti e disumani. Davanti a questa montagna di macerie, al disastro che abbiamo trovato al nostro insediamento, ho scelto di contribuire per quanto fosse possibile al mio Assessorato con una misura capace di dare un sostegno immediato alle corsie ospedaliere e allo stesso tempo dare una boccata d’ossigeno al bacino dei disoccupati del sistema sanitario”.
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