Approfondimenti Formaggi sardi Dop: ottimi numeri, ora si punta all’alta ristorazione

Formaggi sardi Dop: ottimi numeri, ora si punta all’alta ristorazione

Dall'Agenzia Laore Sardegna: "Vogliamo che le nostre Dop possano emergere e toccare livelli ancora più alti di quelli attuali"

I formaggi a marchio Dop della Sardegna diventano protagonisti del mercato internazionale, e ora puntano all’alta ristorazione.

Il comparto lattiero-caseario ovino dell’Isola, nonostante le difficoltà create dalla siccità e dalle avversità climatiche, mostra grande capacità di adattamento e dispensa positività.

Se nel 2023 la produzione di Pecorino Romano ha sfiorato le 37 mila tonnellate, il Pecorino Sardo ha raggiunto quota 1700. Per il formaggio-gioiello a latte crudo, il Fiore Sardo, 339 tonnellate.

“Vogliamo che le nostre Dop possano emergere e toccare livelli ancora più alti rispetto a quelli attuali, già significativi”, dichiara il direttore del Servizio sviluppo delle filiere zootecniche e benessere animale dell’Agenzia Laore Sardegna, Alessandro De Martini. “Riteniamo – continua – che l’alta ristorazione possa contribuire a veicolare tra i consumatori la qualità dei nostri formaggi. Le cucine importanti possono diventare le ideali ambasciatrici di questi eccellenti prodotti. Possiamo attestare la bontà della materia prima, il latte sardo, perché, grazie agli oltre 270 mila esami all’anno che eseguiamo sul latte nel nostro laboratorio, abbiamo tutte le informazioni necessarie. Ebbene, le proprietà della materia prima che arriva dai nostri pascoli rappresentano la base perfetta da cui partire. Poi, la lavorazione certosina fa il resto. Dunque, pensiamo che i formaggi sardi a marchio Dop possano approdare di diritto nelle grandi cucine, così da esaltare e affinare il loro gusto”.

Sulla stessa linea Massimiliano Venusti, coordinatore del Settore lattiero caseario di Laore, che aggiunge: “I nostri formaggi sono di altissima qualità, come testimonia anche il recente Italian Cheese Awards, con la nomination conquistata dal Fiore Sardo Dop 24 mesi del caseificio dei F.lli Bussu. Le loro caratteristiche sensoriali permettono un’ampia versatilità. La base è sempre il latte di pecora ma i risultati ottenuti dalle tre Dop sono assai differenti, proprio dal punto di vista sensoriale. Siamo convinti che questa sia la carta vincente per conquistare pure l’alta ristorazione”.

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