Duro l’affondo di Forza Italia contro la nomina di Saverio Lo Russo, dirigente di prima fascia della presidenza del Consiglio dei ministri, a segretario generale della Regione.
Per Ugo Cappellacci, deputato e leader del dipartimento Isole di Forza Italia, “Todde assume il responsabile della repressione politica contro l’autonomia sarda”.
L’attacco arriva direttamente sui social dell’esponente forzista: “Siamo sorpresi nello scoprire che il dott. Lo Russo, responsabile e principale artefice, dal 2011 al 2014, dei ricorsi alla Corte Costituzionale mirati a reprimere l’autonomia sarda, sia ora premiato con una nomina. Con questa mossa, Todde blocca l’autonomia della nostra Isola”.
“Per Todde – continua Cappellacci -, il “merito” del dott. Lo Russo si riduce al suo ruolo di direttore generale, dal 2011 al 2014, presso l’Ufficio per l’esame di legittimità delle leggi regionali e il contenzioso costituzionale, dove ha guidato una politica ostile nei confronti della Sardegna. Questa politica mirava a negare all’Isola le risorse finanziarie dovute e a limitarne i diritti su continuità territoriale e gestione del demanio. La Sardegna ha difeso con successo la sua autonomia in tribunale, ribaltando le azioni repressive di chi, come Lo Russo, ha cercato di limitarla. Nonostante tentativi ripetuti di soffocare i nostri diritti, la Sardegna è uscita vittoriosa, proteggendo le sue risorse e la sua autonomia. Ora, con la nomina di Lo Russo, Todde sembra ignorare queste vittorie, seguendo una direzione politica che mina le competenze e l’identità sarda”.
“In concreto – aggiunge il deputato di Forza Italia – si affida il timone a chi operava per una politica che negava alla nostra Isola i soldi dovuti in base all’articolo 8 dello Statuto, che voleva comprimere la continuità territoriale, le funzioni in materia di demanio e di paesaggio. Ricordo che su queste materie sono numerosi i ricorsi vinti in quel periodo dalla Sardegna e le sberle date a chi negava la nostra Autonomia”.
“Insomma – conclude Cappellacci – le nomine “straniere” non sono solo una questione di residenza e di scelte che rappresentano un insulto a tutte le competenze già presenti nell’isola, ma una questione di linea politica. Cosa diremmo di un avvocato che affida le sorti di un suo cliente a colui che fino a un minuto prima chiedeva l’ergastolo?”.
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