“Il DL elezioni avrebbe dovuto avere la funzione di fissare alcune disposizioni essenziali, quali la data delle elezioni e la revisione dell’anagrafe della popolazione. In realtà è un ulteriore tassello alla tendenza della maggioranza e del governo ad alterare l’equilibrio delle istituzioni: mi riferisco alle modifiche strutturali del sistema di governo degli enti locali, come il terzo mandato o addirittura il quorum per l’elezione al primo turno dei Sindaci, che richiederebbero invece un ampio e approfondito dibattito parlamentare”. Lo afferma il senatore PD Marco Meloni nel suo intervento in Aula.
“Come fa da mesi con autonomia differenziata e premierato – continua l’esponente dem -, il governo usa i provvedimenti per i giochi politici. Ci appelliamo al presidente La Russa perché impedisca questo scempio e se necessario lo faremo anche col Presidente della Repubblica”.
“Vi è una nota positiva: sebbene si tratti di un intervento sperimentale e per larghi tratti insufficiente, questa legge istituisce per la prima volta il diritto degli studenti fuorisede di votare là dove studiano. È una battaglia che, assieme a “Voto dove Vivo” e “The Good Lobby”, portiamo avanti da molti anni, io personalmente dal 2014, quando presentai una proposta di legge sul voto a distanza. Abbiamo presentato emendamenti e continueremo a lavorare affinché sia data la possibilità anche alle persone che vivono lontano dal luogo di residenza per ragioni di lavoro o di cura, estendendo così i diritti di tutti a partecipare, col voto, alla vita democratica” conclude il senatore.
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