Cultura Anna Maria Montaldo è la “Donna Sarda 2024”

Anna Maria Montaldo è la “Donna Sarda 2024”

Oggi dirige il Polo museale d'arte contemporanea di Milano, ma è stata a lungo direttrice dei Musei Civici di Cagliari, diventando protagonista del mondo culturale del capoluogo sardo

“Le donne sono protagonista nella società, nel lavoro e nella famiglia. E Anna Maria Montaldo è una di queste figure di assoluto rilievo. Per questo siamo orgogliosi che abbia ricevuto un così prestigioso riconoscimento”. È stato il presidente del Consiglio comunale, Edoardo Tocco, a consegnare ad Anna Maria Montaldo, oggi venerdì 8 marzo, il “Premio Donna Sarda 2024”, attribuito ogni anno ad una donna isolana che si è distinta nella cultura, nell’arte e in generale a livello professionale.

“Per i meriti conseguiti nel campo della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sardo e nazionale” si legge nella targa ricordo del Premio.

Giunto alla 37esima edizione, il riconoscimento è stato ideato dal Lions Club Cagliari Lioness rappresentante nella premiazione che si è tenuta nell’Aula Consiliare del Palazzo Civico di via Roma a Cagliari, dalla Presidente Eralda Roscia Fenu.

“Dedico col cuore queste premio a mia madre e a mio padre” ha commentato una emozionata Anna Maria Montaldo che attualmente ricopre l’incarico di direttrice del Polo museale d’arte moderna e contemporanea di Milano. Ma che a lungo è stata protagonista del mondo culturale cagliaritano per aver diretto i Musei Civici del capoluogo isolano.

“Sono fiera e commossa – ha aggiunto Montaldo – per questo premio perché viene dalla mia città e perché è arrivato senza preavviso. Sono stata e mi sento ancora molto fortunata perché ho avuto tanti riconoscimenti importanti. E ora sono felice anche perché quando sono arrivata a Milano era lecito sentire attorno a me tanta attesa, tante aspettative. Ma devo dire che in breve questo atteggiamento è evaporato e ho sentito stima e rispetto. Ho lavorato tanto a Cagliari per la formazione del sistema dei Musei Civici, superando tanti ostacoli ma non posso che essere soddisfatta per quanto fatto. La cultura fa vivere meglio, aiuta ad aprire le teste e i cuori in un momento in cui le certezze sono sempre più precarie per quello che accade intorno a noi. E credo sia necessario che Cagliari sappia valorizzarsi e svilupparsi soprattutto grazie alla cultura”.

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