Musica e Spettacolo Capodanno, Catinari: “Cagliari più internazionale e meno italocentrica”

Capodanno, Catinari: “Cagliari più internazionale e meno italocentrica”

Il direttore artistico del Capodanno cagliaritano risponde agli scettici per la scelta di Copeland e spiega quale dovrebbe essere (secondo lui) la direzione della città verso gli eventi musicali

Il Capodanno di Cagliari 2025 sarà a trazione internazionale. L’organizzazione è stata affidata alla direzione artistica di Davide Catinari e della società Vox Day. Sul palco principale del capoluogo sardo salirà Stewart Copeland, batterista dei Police, assieme ad una orchestra di 28 elementi.

Catinari ha voluto spiegare sia la scelta, sia rispondere alle accuse di un capodanno diffuso di nicchia rispetto a quanto proposto gli anni scorsi.

Perché un capodanno internazionale. “Abbiamo pensato che Cagliari meritasse un artista di livello internazionale. Soprattutto dopo gli ultimi anni in cui gli artisti che sono stati scelti erano artisti nazionali che se non vedi a Capodanno, puoi vedere tutto l’anno. Avremo uno spettacolo impegnativo, dal punto di vista sonoro chi ci sarà non avrà di che lamentarsi”.

Internazionale ma con maestranze sarde. “L’orchestra con cui stiamo lavorando ha già suonato con Patti Smith, Pat Metheny. Sono musicisti molto validi, in grado di reggere uno show così”.

Sulle accuse di uno spettacolo di nicchia. “Se i Police sono uno spettacolo di nicchia, allora Vasco Rossi fa jazz? Qui si parla di nomi che hanno scritto la storia della musica pop. Non mi sembra che quello di Stewart Copeland sia uno spettacolo di nicchia. Proporrei di fare una analisi di quella che è stata la musica degli ultimi 30/40 anni. I Police hanno venduto 260 milioni di dischi. Se questo è di nicchia, abbiamo una nicchia molto ampia. Credo che la musica non si misuri sui centimetri di pelle che restano scoperti sul palco. Questa abitudine oggi è diffusa. La musica è anche altro. Mi auguro che Cagliari dia sempre più spazio a progetti internazionali, dobbiamo essere meno italocentrici”.

Sui costi-benefici dell’operazione. “Rispetto al budget, questa è una operazione importante. Un anno fa, con un artista nazionale, è stato speso quattro volte tanto. Ho una discreta esperienza nel campo, ho organizzato tanti concerti internazionali. Posso fare la lista: Deep Purple, Simple Minds, Motorhead, Manu Chao, Skunk Anansie.. credo che sia stata una scelta in linea con le risorse pubbliche a disposizione”.

Sulle aspettative della serata. “Il pubblico credo che sarà contento. Quello che consiglio è che prima di manifestare sbigottimento o insoddisfazione, direi: venite a vedere lo spettacolo. Dopo possiamo parlarne”.

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