Città Metropolitana Poggio dei Pini, la Regione insiste: “Demolire parte del centro sportivo”

Poggio dei Pini, la Regione insiste: “Demolire parte del centro sportivo”

Il presidente del Consiglio comunale di Capoterra, Franco Magi, promette battaglia: "Non vi sarà la benché minima demolizione di nulla"

(Foto credit: Facebook Cooperativa Poggio dei Pini)

Parte del centro sportivo di Poggio dei Pini insiste su un ramo secondario del Rio San Gerolamo, per questo alcune strutture devono essere abbattute. Questa la richiesta perentoria della Regione al Comune di Capoterra, che con una missiva esorta l’amministrazione a “provvedere, con la consentita urgenza, alla demolizione delle opere e il ripristino dello stato dei luoghi”.

Una lettera che non è piaciuta alla giunta guidata dal sindaco Beniamino Garau e che ha trovato la feroce critica del presidente del Consiglio comunale Franco Magi. “Sarebbero incredibilmente da demolire una piccola parte di opere tra cui gli spogliatoi del campo di calcio e la strada comunale, realizzate negli anni 60” spiega sui social l’ex braccio destro di Christian Solinas.

“Per tentare di giustificare tale assurdità, si è giunti a scomodare una cartografia storica risalente al 1933, allegata alla relazione dei vincoli vigenti in agro di Capoterra redatta a cura della Milizia Nazionale Forestale, I Coorte Autonoma di Cagliari, nella quale si rilevava il ramo secondario del Rio San Gerolamo. Tutto ciò ignorando una causa civile in corso dalla cui consulenza tecnica d’ufficio è emerso che ‘nella carta topografica del 1933 si rinviene il tracciato del ramo secondario del Rio San Gerolamo, che nelle carte topografiche più recenti non è rappresentato. Tali rilievi lasciano spazio all’ipotesi che nel tempo vi sia stato un abbandono del ramo secondario conseguente a fenomeni naturali derivanti dal regime torrentizio irregolare del Rio San Gerolamo’”.

Secondo quanto riporta Magi, per il consulente del Giudice si desume che “le aree relative alle particelle in questione fossero in origine lambite dal ramo secondario del Rio San Gerolamo, di cui rappresentano oggi un alveo abbandonato, del quale, peraltro, non si evidenziano in superficie le tracce”. La Regione però vuole comunque che si proceda con le demolizioni.

“Suscita invece ilarità la richiesta di identificazione dei presunti responsabili, che probabilmente sono nati due secoli fa” fa notare ancora Magi. “Tutto ciò è inspiegabile, ma ciò che desta sconcerto è il metodo: si forma il documento amministrativo, che immediatamente viene consegnato ed utilizzato a fini strumentali per creare confusione. L’intera Comunità deve stare unita, non vi sarà la benché minima demolizione di nulla. Anzi, la nostra zona sportiva sarà più bella di prima, grazie al finanziamento di 500mila euro stanziato nel 2023 (che taluni, in modo goffo, pensavano di bloccare)”.

“Resterà soltanto la miseria umana di chi cerca di tentare di speculare sul futuro di un’area sportiva, gestita da una associazione senza scopo di lucro e di proprietà di una Cooperativa a mutualità prevalente, che è anch’essa senza scopo di lucro. Il Comune di Capoterra e la Cooperativa Poggio dei Pini sapranno difendere al meglio le loro ragioni, di diritto e di buonsenso”.

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