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Strage di Nuoro, il figlio 14enne non sa ancora dei familiari | Si cerca il movente

Mentre gli inquirenti cercano di far luce sui motivi dietro la follia di Roberto Gleboni, il 14enne scampato alla sua furia è in ospedale circondato dagli specialisti, ma ignaro di essere l'unico superstite

Prosegue la ricerca da parte degli inquirenti di un movente per la strage di Nuoro. La vita di Roberto Gleboni e della sua famiglia è passata al setaccio e al momento ciò che sta emergendo è il profilo di un uomo possessivo e di una moglie economicamente dipendente dal marito.

Giusi Massetti si era molto allontanata dai propri affetti, probabilmente proprio su impulso di Gleboni. Anche la figlia Martina era sotto stretto controllo dell’uomo, in una dinamica fortemente patriarcale all’interno delle mura domestiche. All’esterno però tutto scorreva normalmente e quasi nessuno dei loro conoscenti sospettava dei problemi.

Intanto è ancora ricoverato all’ospedale San Francesco di Nuoro il 14enne unico sopravvissuto della strage. Il giovane ha subito un intervento chirurgico e attorno a lui sono presenti i Servizi sociali, l’Asl, le forze dell’ordine e gli specialisti della rete di sostegno Respiro.

La tutela legale è affidata all’avvocato Antonio Cualbu, indicato dal tribunale, che lo ha assistito nel primo incontro protetto con gli inquirenti. Al ragazzo è stato anche tolto il cellulare per evitare il duro contatto con le notizie che si susseguono sulla sua famiglia.