Prima pagina Yacht affondato a Olbia, scongiurato il pericolo inquinamento

Yacht affondato a Olbia, scongiurato il pericolo inquinamento

La direzione marittima di Olbia, guidata dal capitano di vascello Gianluca d'Agostino, monitora ciò che resta dell'imbarcazione affondata sabato

Prosegue il monitoraggio dell’Atina nel golfo di Olbia. Gli uomini della Guardia costiera sorvegliano lo yacht di 47 metri di proprietà di una società di charter di lusso battente bandiera Cook Island, che la sera di sabato scorso ha preso fuoco ed è colato picco a circa 500 metri dalla alla spiaggia del Lido del Sole-Le Saline. La direzione marittima di Olbia, guidata dal capitano di vascello Gianluca d’Agostino, non ha perso di vista neanche per un momento ciò che resta dell’imbarcazione.

Il pericolo di inquinamento ambientale comunque è stato scongiurato e da subito Guardia costiera e Vigili del fuoco hanno lavorato per far sì che i serbatoi contenenti i 50mila litri di gasolio restassero integri, seppur ad una profondità tra i 6 e gli 8 metri sul fondale sabbioso.

“Le uniche tracce dell’affondamento, cioè alcuni detriti della barca, sono giunte ieri sulla spiaggia di Pittulongu e il Comune le ha prontamente ripulite” spiega all’Ansa il capitano D’Agostino. “Non escludo che con i primi movimenti del relitto questo possa accadere di nuovo, ma l’amministrazione assicura di essere pronta. Da una prima stima, contiamo di recuperare quel che resta dello yacht per smaltirlo poi in cantiere, nel giro di cinque massimo sette giorni”. I costi dell’operazione sono a carico dell’assicurazione della barca.

In queste ore si sta posizionando un’altra fila di panne attorno al relitto, mentre i sub si occuperanno di sigillare con uno stucco speciale sfiati e fughe d’aria da cui potrebbero fuoriuscire liquidi inquinanti.

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