Approvata in Consiglio regionale la norma che prevede il riordino degli organi delle sei Province (Nuoro, Oristano, Ogliastra, Nord-Est Gallura, Sulcis e Medio Campidano) più due Città metropolitane (Cagliari e Sassari).
I favorevoli sono 34, mentre 20 i contrari e due gli astenuti (Sardegna al centro 20Venti).
La norma, voluta dalla maggioranza guidata dalla presidente Alessandra Todde per regolare le procedure preparatorie per la successione dei nuovi enti e alla luce della sentenza della Corte costituzionale che ha confermato la validità della legge del 2021, è stata duramente attaccata in Aula dall’opposizione che ha rimarcato l’inutilità di un provvedimento definito “poltronificio” e “che serve solo a fare nuove nomine”.
Con l’approvazione della norma, entro 15 giorni dall’entrata in vigore, saranno nominati tre commissari straordinari che avranno il ruolo di eliminare le vecchie province di Nuoro, Sassari e Sud Sardegna, che secondo la legge 13 del 2005 dovranno avere requisiti manageriali. E i nuovi amministratori straordinari che si occuperanno di governare le nuove province, quelle confermate proprio con la legge 7 del 2021, il cui iter di nomina prevede la proposta della presidente della Regione e l’approvazione di una delibera in giunta.
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