Numerosi cavalli coinvolti in una rovinosa caduta avvenuta durante l’Ardia di Sedilo di sabato scorso, 6 giugno, dove tra i feriti sono da considerare anche cinque partecipanti e un addetto alla sicurezza, mettendo in evidenza in modo chiaro e drammatico i rischi significativi associati a eventi di questo genere.
“È inaccettabile che, nel 2024, eventi come l’Ardia di Sedilo, caratterizzati da un elevato rischio di incidenti e sofferenze per gli equidi coinvolti, continuino a essere permessi e promossi. Queste manifestazioni non solo mettono in pericolo la vita dei cavalli, ma perpetuano una visione antropocentrica che sfrutta e strumentalizza gli animali per intrattenimento. ChiediaUna mo aggiornamenti sullo stato di salute dei cavalli coinvolti, dove sono? Come stanno?” ha dichiarato Nadia Zurlo, responsabile area equidi LAV.
“Il nostro impegno è volto non solo alla tutela fisica degli animali, ma anche alla promozione di un cambiamento culturale che riconosca gli equidi come esseri senzienti, degni di rispetto e di una vita libera da sfruttamento – dichiara Roberto Corona, responsabile di LAV Cagliari. “Esortiamo le istituzioni e la società civile a riflettere sul significato etico di tali eventi e a compiere un passo avanti verso una cultura anti specista, in cui la vita degli animali non sia subordinata a tradizioni violente e pericolose. L’Ardia – aggiunge Corona – corre su un percorso sterrato con salite e discese, con un passaggio attraverso uno stretto arco in pietra e centinaia di fucili che sparano in aria continuamente per creare tensione e spavento. Una vera e propria corsa al massacro”.
“L’Ardia di Sedilo – aggiunge Zurlo – è solo uno dei tanti esempi di eventi che sfruttano gli equidi in maniera crudele e irresponsabile. Chiediamo alle autorità competenti di intervenire immediatamente per abolire queste pratiche”.
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