“Il fenomeno delle rapine non riguarda solo Sassari, ma investe tutta la Sardegna, ed è un fenomeno che presenta alcune analogie con i vecchi sequestri di persona”. Queste le parole del procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, convocata oggi a Sassari dalla prefetta, Grazia La Fauci, per discutere dell’emergenza criminalità all’assalto armato alla Mondiapol del capoluogo turritano.
“Di fronte a un attacco militare di questo genere – continua Patronaggio -, con queste armi e con tanti colpi esplosi anche ad altezza uomo è difficile fare prevenzione. Dobbiamo fare tutti un salto di qualità, nella repressione, nella prevenzione, nelle indagini”, continua il procuratore generale.
“Nelle indagini vanno raccordati i dati di tutte le procure, dobbiamo mettere in condizioni la polizia giudiziaria di lavorare senza rivalità, mettere tutto a sistema. Questo è l’unico modo per contenere un fenomeno che non è di semplice rapina – spiega il procuratore generale di Cagliari -. Questo è un fenomeno che mette a repentaglio la sicurezza pubblica e che ha dei connotati eversivi e antistatali”.
Prima di aumentare il personale delle forze dell’ordine, prosegue Patronaggio, “bisogna fare un’attività di intelligence per capire dove e come utilizzarle. Ci sono analogie con i vecchi sequestri di persona e probabilmente dobbiamo riprendere le vecchie metodologie di indagine, controllo del territorio, controllo dei paesi, controllo dei movimenti e collaborazione della popolazione. Perché la popolazione deve collaborare, se vede il furto di un escavatore, di un’auto, se vede movimenti strani nelle campagne, negli ovili, deve collaborare”.
“Dobbiamo partire dal basso come si faceva con le indagini per i sequestri di persona, mettere tutto a sistema con le nuove tecnologie fino ad arrivare a tracciare questo denaro, sono somme ingenti di contante che non è facile spendere, occorrono persone capaci di riciclarlo”, conclude Patronaggio.
All’incontro era presente anche il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Sardegna, Rodolfo Sabelli, che ha annunciato la linea dura per la ricerca dei responsabili dell’assalto armato alla Moindialpol di Sassari: “Reagiremo con strategia, coordinamento fra procure della Repubblica e forze di polizia, risorse di mezzi e di uomini, impegno”.
“Tutte le procure – aggiunge Sabelli – sono impegnate al massimo, consideriamo questi fatti delle emergenze sulle quali intervenire con forza con determinazione, così come è stato fatto in passato, e otterremo gli stessi risultati. Perché già in passato indagini su fatti analoghi sono state fatte e si sono concluse con la condanna dei responsabili”. “La presenza delle forze dell’ordine è stata già incrementata e posso assicurare che con il coordinamento delle procure stanno operando al massimo, tutte le responsabilità saranno accertate”, conclude.
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