Prima pagina Gli ultimi attimi di Pietro Stipa, decisiva la testimonianza della ragazza

Gli ultimi attimi di Pietro Stipa, decisiva la testimonianza della ragazza

La Procura di Tempio ha ricostruito l'accaduto con l'aiuto della 20enne che era insieme al giovane ufficiale della Marina la notte tra venerdì e sabato

Si fa sempre più chiara la dinamica dell’incidente che nella notte tre venerdì e sabato ha portato alla morte l’ufficiale della Marina Pietro Stipa a La Maddalena. Il 26enne è finito con il suo gommone su degli scogli, venendo sbalzato fuori e morendo sul colpo. Decisiva la testimonianza della fidanzata Erika Cavallo, 20 anni, a bordo del mezzo con lui e uscita fortunatamente illesa.

Era stata lei a dare l’allarme intorno alle 4 di notte. Pietro verrà recuperato privo di vita soltanto un’ora dopo. Una gita in romantica in mare finita male, in un tratto che il giovane militare conosceva molto bene ma che a causa del buio pesto ha giocato un brutto scherzo. Erika ha subito avvertito un amico in servizio presso la Capitaneria di Porto e così sono partiti i soccorsi della Guardia Costiera, mentre lei attendeva sul gommone con la prua squarciata.

Due le motovedette arrivate sul posto, ma per illuminare la zona e cercare Pietro è stato richiesto l’aiuto di un traghetto nelle vicinanze, mentre la ragazza è stata trasportata all’ospedale Paolo Merlo. La Procura di Tempio ha subito aperto un’inchiesta, senza però disporre l’autopsia. Il corpo dell’ufficiale presentava una grossa ferita al cranio, effetto della collisione con le rocce che l’ha ucciso istantaneamente. La salma è stata restituita ieri sera ai familiari in Toscana.

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