Condannato a tre anni il notaio oristanese Luigi Ianni.
Questa la decisione del giudice del Tribunale di Oristano Marco Mascia. Non solo, per la moglie Cinzia Casula, lo stesso ha chiesto un anno e sette mesi, andando oltre le richieste del pm Armando Mammone, che per l’imputata aveva chiesto invece l’assoluzione.
Così si è chiuso questa mattina il processo per false fatture a nome della società Uraki e un’evasione fiscale pari a 577mila euro.
Secondo i legali difensori, Filippo Viola, Italo Doglio e Luigi Porcella, “mancavano le prove per i reati contestati, mentre ci sono solo suggestioni”. La difesa ha sostenuto inoltre che il notaio “non aveva mai scaricato le spese di utenze domestiche e di altri servizi sulla società Uraki”. Per questo, gli stessi avevano sollecitato l’assoluzione degli imputati.
Stando all’inchiesta della Guardia di finanza, però, Ianni sarebbe responsabile di un’ingente frode fiscale attraverso l’emissione di fatture a nome della società, per scopo personale: diminuire l’imponibile da tassare.
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