Cagliaripad vi accompagna alla scoperta di alcuni dei candidati sardi alle elezioni Europee 2024. Angela Quaquero è candidata col Partito Democratico: psicologa psicoterapeuta, è stata tra il 2005 e il 2013 Assessora alle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari.
Le elezioni europee si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024. Le urne saranno aperte sabato 8 giugno, dalle 15 alle 23, e domenica 9 giugno, dalle 7 alle 23. Ogni cittadino maggiorenne potrà recarsi al proprio seggio munito di scheda elettorale e documento di identità valido.
“La mia candidatura nasce da una richiesta del Partito Democratico, il mio partito. Mi è sembrato giusto mettermi a disposizione: le elezioni europee sono un’occasione unica per avviare un dibattito nei circoli e con la gente. Forse l’elemento personale che porto (oltre all’esperienza amministrativa della Provincia) è proprio la voglia di ascoltare le persone. In questa occasione posso uscire dallo studio (dove pure ascolto !) e stare con le persone che parlano dei loro problemi quotidiani. In Europa, se fossi eletta, potrei portare questo lavoro di connessione e di interconnessione. L’Europa la avvertiamo lontana, e invece è nella nostra vita di ogni giorno. Il lavoro è quello di fare in modo che noi ne siamo consapevoli
Quali sono i settori della Sardegna per cui serve un rapporto più stretto con le istituzioni europee?
Serve una forte interconnessione con l’Europa sui temi più forti e incidenti sulla vita delle nostre comunità: l’insularità, i trasporti, la continuità territoriale in senso ampio e strutturale, l’agricoltura e l’ambiente, l’energia. Abbiamo necessità di investimenti forti e mirati per recuperare il divario di opportunità che oggettivamente esiste. Questo è fondamentale per costruire un terreno che sia “ospitale ” per i giovani che hanno diritto ad un lavoro dignitoso e sicuro È indispensabile se vogliamo contrastare lo spopolamento della nostra Isola e soprattutto delle zone interne. Vorrei aggiungere che chiediamo all’Europa di continuare a proteggere i diritti delle persone discriminate. Ci sono importanti prese di posizione in questo senso: sul superamento del divario di genere, sul lavoro delle donne e dei giovani, sulle persone LGBTQ+ … Potrei continuare, perché le iniziative europee sui diritti sono molte e “forti”.
Cosa si aspetta dal voto dell’8 e 9 giugno e quali possono essere gli effetti per il Pd?
L’ 8 e il 9 giugno bisogna andare a votare. Se non lo facciamo continuiamo a delegare altri a decidere per noi senza confronto , cosa che ovviamente non ci piace, ma che con l’astensionismo favoriamo. Il PD ha un compito di grande responsabilità nel Parlamento europeo: quello di contrastare l’avanzata delle destre nazionaliste che nell’Europa solidale ed inclusiva non credono. Questo avrà un riverbero anche sulla pace Su questo dobbiamo essere molto convinti che è necessario un upgrade nella politica estera europea. Oggi non esiste: è la somma incoerente delle politiche dei governi nazionali. Una politica estera comune porterebbe ad un’Europa in grado di essere forza di pace e di incidere in tal senso Ma per far questo i governi nazionali dovranno accettare di fare un passo indietro. Sarà un percorso molto complicato e difficile, ma è indispensabile.
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