Nessun beneficio concesso a favore di Lucio Marzo, il reo confesso condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio della fidanzata 16enne Noemi Durini il 3 settembre 2017. A smentire la notizia della semilibertà, diffusa nelle ultime ore da fonti vicine alla famiglia Marzo, sono state le verifiche della legale della famiglia di Noemi, l’avvocata Valentina Presicce, e della Garante regionale delle persone private della libertà personale della Sardegna, Irene Testa.
“Marzo ha fatto un buon percorso di reinserimento di 6 anni in un minorile, trasferito in un carcere per adulti a seguito di un infrazione commessa durante un permesso premio, la scorsa estate” spiega Testa. “Accanirsi in questa maniera è puro accanimento nei suoi confronti”. Marzo infatti ha prima scontato una parte di pena a Quartucciu, nel carcere minorile, per poi essere trasferito in un carcere per adulti nella penisola, per la precisione a Bollate. Dunque allo stato attuale non si trova nemmeno in Sardegna.
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