“Il trasferimento del medico Tomaso Cocco dal carcere di Cagliari-Uta al Pagliarelli in Sicilia lascia basiti”. Questa la dura presa di posizione della garante regionale dei detenuti della Sardegna, Irene Testa, sul trasferimento del primario arrestato nell’ambito dell’inchiesta Monte Nuovo.
“A fronte di un alleggerimento delle condizioni processuali, essendo venuto meno il reato di associazione, c’è stata una ‘compensazione’ con l’aggravamento delle condizioni detentive” ha proseguito Testa, che si dichiara inoltre preoccupata per le “pessime condizioni di salute sia fisiche sia psichiche nelle quali l’avvocato Rosaria Manconi ha trovato il suo assistito”.
Le questioni sulle quali fare luce, spiega Testa, sono due: “Un detenuto non può essere trasferito a oltre 200 km dalla propria residenza per il rispetto del principio di territorialità della pena. Non si comprende poi perché Cocco sia stato trasferito in un carcere affollato quando nell’isola non mancano i posti. Siamo purtroppo l’isola che ospita più di mille detenuti che arrivano da fuori regione, proprio per scontare da noi reati in regime di alta sorveglianza. Per questo risulta incomprensibile il trasferimento del detenuto. Chiederò di visitare Cocco al più presto per accertarmi rispetto al trattamento e alle condizioni di salute nelle quali si trova”.
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