Prima pagina Regionali 2024, le liste Soru esenti dalle firme grazie al centrodestra

Regionali 2024, le liste Soru esenti dalle firme grazie al centrodestra

Duro affondo del senatore pentastellato, Ettore Licheri, che definisce l'operazione "un paradosso", mentre Liberu spiega le ragioni dietro questa scelta

Le liste di Renato Soru non dovranno raccogliere le firme che solitamente consentono alle forze politiche, non presenti in Consiglio regionale nell’ultima legislatura, di potersi presentare alle nuove elezioni.
I consiglieri del Partito sardo d’Azione e dei partiti centristi si iscrivono alle liste di Soru, cosi da consentire l’esenzione. Il loro apporto tecnico garantisce anche l’iscrizione della lista di Rifondazione Comunista.

A denunciare il tutto è Ettore Licheri, coordinatore regionale e senatore M5s. “In Sardegna siamo al paradosso più totale – ha commentato -. Diversi partiti, soliti vantarsi di orbitare nel campo del centrosinistra, si sono accordati con forze di centrodestra pur di evitare la raccolta delle firme necessarie per poter competere alle elezioni regionali del prossimo 25 febbraio”.

“Le liste che appoggiano la variopinta coalizione di Renato Soru (Rifondazione Comunista, Azione, Liberu, + Europa, Vota Sardigna) – continua Licheri – hanno deciso di siglare, all’oscuro dei loro elettori, accordi tecnici con Sardisti, Riformatori, Centro e Udc evitando quindi la faticaccia di raccogliere le firme. Trovo sconcertante che tutte le liste che appoggiano Soru potranno partecipare alle elezioni grazie a esponenti del centrodestra”. “È evidente – aggiunge il coordinatore del M5S – che Soru è il principale alleato della destra”.

D’altro avviso invece Giulia Lai, esponente di Liberu, tra le liste a supporto dell’ex presidente regionale: “L’adesione dei consiglieri regionali è un atto prettamente tecnico che non esprime l’ingresso nella lista a cui si aderisce”. “Si tratta – aggiunge Lai – di un gesto di generosità e rispetto verso le minoranze, la cui partecipazione alle elezioni viene ostacolata da una legge elettorale regionale che impone a chi non è già dentro il Consiglio regionale con il proprio simbolo di raccogliere le firme”.

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