“Negli ultimi 5 anni il numero dei pediatri in Sardegna è diminuito del 18%. Una percentuale allarmante, ma che è solo la punta dell’iceberg dell’inefficienza del sistema sanitario sardo”. Lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook Camilla Soru, consigliera comunale PD a Cagliari.
“Un sistema – spiega l’esponente dem – in cui la spesa pro-capite è superiore alla media sia del Centro-nord che del Mezzogiorno, ma la qualità dei servizi è nettamente inferiore rispetto al resto del Paese. Un sistema in cui si registra il più alto tasso di rinuncia alle cure (12,3% di rinunce rispetto al 7% nazionale). Un sistema che fornisce unicamente soluzioni tampone e agisce solo sull’emergenza, come dimostra l’esperienza dei pediatri massimalisti e dei bandi pubblicati a fine 2022 che permettevano l’assunzione di medici solo in sostituzione degli assenti e per un breve periodo di tempo. Un sistema al collasso che, quando colpisce bambine e bambini, fa ancora più rabbia”.
A ciò, prosegue Soru nel post, si aggiungono i dati pubblicati dalla rivista di settore Lancet, in cui si tratta della carenza dei posti letto in terapia intensiva pediatrica in Italia, dove la Sardegna ha registrato i dati peggiori.
“A questo – continua la consigliera del PD – si aggiungono le ultime notizie sulla malasanità, che contribuiscono a delineare una situazione disastrosa: cinque giorni fa una bambina di 7 anni è stata trasportata con un’ambulanza da Alghero a Cagliari per un’appendicectomia d’urgenza, perché al centro-nord mancano chirurghi pediatrici. Sempre a Cagliari, a giugno, un bambino in shock anafilattico, ricoverato in Oncoematologia pediatrica al Microcitemico, ha dovuto attendere per oltre due ore che il medico di turno trovasse un anestesista disponibile ad addormentarlo per una procedura d’urgenza. Non certo per mancanza di disponibilità dei colleghi, ma proprio per l’esigua presenza sul territorio di anestesisti con le competenze pediatriche”.
La soluzione, per Soru sta in una politica di “rilancio del capitale umano” con cui si riferisce a un piano di assunzioni definitive per medici, infermieri e tecnici, con nuovi e celeri concorsi, per dare linfa al personale medico, offrendo formazione continua e gratuita, migliori prospettive di vita ai professionisti e qualità dei servizi alle famiglie.
“È necessario diffondere la cultura della prevenzione – aggiunge ancora Soru -, integrare l’assistenza sanitaria con quella sociale, sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, investire nella creazione di hub di ricerca regionali a rilevanza europea. In poche parole: dobbiamo rimettere al centro dell’agenda politica regionale la salute e il benessere dei cittadini. Specialmente quelli di domani. Io ci sono. Ad Alta Voce per la salute” conclude Soru.
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