Antonio Moro attacca frontalmente Fratelli d’Italia. In una nota pubblicata per commentare il recente tavolo di centrodestra per le Regionali 2024 che ha incoronato Paolo Truzzu, il presidente del Psd’Az fa volare gli stracci. E segnala quelle che per lui sono le anomalie del voto.
“Il tavolo regionale a cui fa riferimento la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia in Sardegna è un tavolo ‘truccato’. Convocato irritualmente, pessimamente gestito e le cui conclusioni sono state forzatamente e strumentalmente interpretate” spiega Moro.
Mettendo in fila tutti i voti a favore “truccati”. Prima tocca alla Democrazia Cristiana. “Emblematico è il caso della nuova Dc di Gianfranco Rotondi, parlamentare iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati. Che è stato rappresentato alla riunione dello scorso 4 gennaio dal consigliere regionale Valerio De Giorgi, eletto in Consiglio regionale nelle liste di Forza Paris (formazione che oggi sostiene il centrosinistra della Todde) e attuale componente del gruppo misto”.
Dito puntato su Idea Sardegna che “rappresentata dal solo consigliere Roberto Caredda (eletto nella lista di Cuccureddu, oggi nel centrosinistra), non ha votato in Aula neppure il collegato alla legge finanziaria”.
Nella lista c’è anche il Grande Centro. “Analoghe incongruenze si registrano nella partecipazione del consigliere eletto nelle liste di Forza Italia, poi passato a “Cambiamo” di Giovanni Toti e quindi all’Udc, Antonello Peru, che nell’arco di qualche giorno è passato dall’essere il portavoce di un fantomatico grande centro, a rappresentare la lista “Sardegna al Centro/Sardegna 2020” dell’ex consigliere regionale Stefano Tunis”.
Forza Italia e Udc invece mantengono la loro posizione legata ai partiti nazionali.
Pertanto Moro fa appello alla correttezza e alla lealtà, e soprattutto al buon senso delle forze politiche di centrodestra. “Lasciando da parte gli inutili personalismi e le camarille che hanno intossicato la legislatura che si chiude, portando a continui cambi di casacca, alla scomposizione dei gruppi espressione di partiti in favore di sigle e raggruppamenti nati in maniera scomposta con il dichiarato intento di condizionare la maggioranza”.
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