Prima pagina Istruzione, Soru: “La scuola dev’essere la più importante infrastruttura”

Istruzione, Soru: “La scuola dev’essere la più importante infrastruttura”

Nella serata di ieri, a Siniscola, il candidato presidente della Coalizione sarda, è intervenuto sul tema dell'istruzione nell'Isola proponendo eventuali riforme sul tema

“L’istruzione è la massima forma di giustizia sociale e la più importante infrastruttura su cui la Sardegna deve investire per assicurarsi un futuro, anche grazie a un piano straordinario per la scuola”. Così Renato Soru ha chiuso ieri sera a Siniscola l’incontro dedicato a “Dispersione scolastica e politiche attive del lavoro”.

Nella sala della Fondazione Farris Tedde, con l’organizzazione del Partito della Rifondazione comunista, il candidato presidente della Coalizione sarda ha partecipato a un dibattito che ha visto intervenire insegnanti, sindacalisti, esponenti politici locali e il segretario regionale del PRC Enrico Lai.

“Oggi – ha detto Soru – anche con l’opportunità data dai 10 miliardi di euro di risorse europee da spendere entro il 2027, la nostra intelligenza deve diventare la nostra grande industria intangibile. Nasce nelle nostre case e nelle nostre famiglie come in tutto il resto d’Italia e del mondo, ma dobbiamo avere la pazienza di accudirla e alimentarla fin dai primi anni di vita dei nostri ragazzi per metterla a frutto e costruire un futuro migliore”.

“La scuola è la prima infrastruttura che dobbiamo fare, più importante di qualsiasi opera pubblica”, ha spiegato il candidato presidente, che poi ha passato in rassegna le proposte in merito della Coalizione sarda: “Ci vogliono – ha detto – una nuova legge regionale sulla scuola e un piano straordinario per l’istruzione, che prenda per mano i bambini della prima elementare, impedisca che non si perdano, fornisca le competenze necessarie nel mondo di oggi e li accompagni fino alla laurea”.

“Dal 2000, con la riforma del titolo V – ha continuato Soru – la Sardegna ha la competenza concorrente con lo Stato in tema di scuola ma l’ha utilizzata poco o nulla. Abbiamo visto come lo Stato si sta ritirando da tutto e pensa con cinismo solo a tagli, come per il nuovo piano di dimensionamento scolastico di cui si discute in questi mesi. Ecco – ha aggiunto –, va discussa una norma di attuazione che chiarisca questa competenza concorrente regionale nella scuola: in modo che anche su cose come il dimensionamento scolastico possiamo dire la nostra e nel caso intervenire, anche con risorse. Perché non ha senso che un dirigente gestisca 12 plessi scolastici: così la scuola è solo un meccanismo che non è attento ai bisogni dei bambini”.

“Vogliamo una scuola che sia sempre aperta – ha proseguito Soru – a tempo pieno e aperta fino a tardi per sottrarre i ragazzi dai bar ed essere, soprattutto nei paesi, un luogo aperto, un presidio culturale e sociale per i giovani e anche per i meno giovani, dove si possano fare laboratori e seguire attività. E sono d’accordo con quanto è stato detto stasera: le scuole devono essere belle, perché la bellezza educa e così i ragazzi potranno imparare a vivere diversamente la scuola e ci torneranno volentieri”.

Infine, ha concluso il candidato presidente, “è fondamentale che la lingua, la cultura e l’arte sarda vengano insegnate nelle scuole: i ragazzi devono conoscere i luoghi dove crescono e devono avere quel pezzo di cultura che a noi, nei nostri percorsi scolastici, è mancata”.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it