Il comparto balneare sardo è ancora in attesa di capire quale sarà il destino delle concessioni scadute. La Regione si dice pronta a mettere in atto adeguate misure e correttivi per tutelare gli interessi dei titolari e, secondo quanto affermato in una nota, in assenza di comunicazioni da parte del Governo, la Giunta regionale è pronta ad approvare un programma temporale delle macroattività finalizzate all’affidamento delle concessioni.
Nella prima fase si procederà alla mappatura e pianificazione dei litorali, con la analisi delle foto aeree acquisite (orto rettificate), delle dimensioni degli arenili (lunghezza e profondità), delle aree dunali, delle coste rocciose e la determinazione dello stato di utilizzo delle aree demaniali per finalità turistico ricreative dell’intera costa della Sardegna. Successivamente ci sarà l’adozione di tutti i Pul della Sardegna.
Nella seconda fase si procederà determinando gli eventuali criteri che tengano conto della peculiarità dell’industria balneare e delle aziende del settore che operano in Sardegna. Si procederà quindi con la predisposizione (e pubblicazione) dei bandi in coerenza col quanto disposto dai Decreti Governativi e ai criteri. Seguirà la valutazione delle proposte e l’assegnazione delle concessioni.
“Quella turistica, insieme con agroalimentare e allevamento rappresenta una delle industrie primarie fondamentali dell’economia sarda e che incide in maniera significativa sul Pil dell’Isola. Le concessioni demaniali per finalità turistico ricreative rivestono a loro volta una importanza strategica” spiega il Presidente della Regione, Christian Solinas.
Sono 1.950 le concessione in tutta l’Isola, a cui corrispondono un altrettanto numero di imprese con una occupazione diretta durante il periodo estivo. L’indotto è di circa 4mila dipendenti.
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