Prima pagina Sanità sarda, si cambia: nuovi commissari nelle Asl e al Brotzu

Sanità sarda, si cambia: nuovi commissari nelle Asl e al Brotzu

Con il provvedimento, l'esecutivo guidato dalla presidente Alessandra Todde si propone l'obiettivo di rimodulare la sanità sarda in maniera più coerente e avviare una giusta programmazione

La giunta Todde ha approvato il disegno di legge che punta alla riorganizzazione dell’intero sistema sanitario della Sardegna. Si va dunque verso l’arrivo dei commissari per le Asl, le Aou e l’Arnas Brotzu.

Con il provvedimento l’esecutivo, guidato dalla presidente Alessandra Todde, si propone l’obiettivo di rimodulare in maniera piu’ coerente al contesto, in ragione anche delle forti criticita’ rilevate nell’organizzazione e gestione del sistema, l’attuale governance del Servizio sanitario regionale.

Già oggi il disegno di legge è stato trasmesso al Consiglio regionale che dovrebbe poi avviare l’iter legislativo a partire da settembre. Inoltre nel tardo pomeriggio il ddl sarà illustrato ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. All’incontro ci saranno anche la presidente della regione Alessandra Todde e l’assessore alla sanità Bartolazzi.

“Due i presupposti del provvedimento – ha riassunto la stessa governatrice Alessandra Todde al termine della seduta di giunta – Il Microcitemico torna all’interno dell’Arnas Brotzu, richiesta avanzata da molti anche durante la campagna elettorale, e l’ospedale Marino di Alghero dall’azienda ospedaliero universitaria di Sassari torna ad essere un ospedale della città, in capo alla Asl di Sassari. Poi chiaramente il disegno di legge contiene altre interpretazioni autentiche che ci consentono di poter commissariare le Asl”.

La governatrice sarda ha ricordato che ci sono “diversi fronti aperti, come la mancanza di medici sul territorio, un territorio che non è più in grado di prendere in carico i propri cittadini. La situazione dei Pronto soccorso è stata messa a dura prova soprattutto nelle zone costiere, anche per l’impatto che ha il turismo nelle nostre coste, nelle nostre località che a volte decuplicano anche i loro abitanti. Tutto questo non deve essere ogni volta affrontato in maniera occasionale, ma essere programmato. Una delle cose che non funziona oggi nelle Asl è la programmazione”.

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