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Lavoro, polemica tra Manca e i sindacati: i motivi della rabbia di Cgil, Cisl e Uil

Scintille tra l'assessora del Lavoro, Desirè Manca, e le principali sigle sindacali che ieri hanno contestato l'esponente della Giunta Todde

Un incontro tra l’assessora Desirè Manca e i sindacati confederali si è trasformato in una nuova polemica. Ieri pomeriggio Cgil, Cisl e Uil avrebbero dovuto incontrare l’esponente della Giunta Todde per un tavolo sulle aree di crisi non complessa, ma i rappresentanti non hanno gradito la scelta di Manca di convocare anche altre sigle.

L’assessora ha infatti invitato Ugl, Confsal e Fismic senza però consultare i confederali. Da qui la protesta, con i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che hanno lasciato la sala della riunione per trasferirsi in un’altra sala dell’assessorato, occupandola fino alle 19.

A seguire il botta e risposta a suon di comunicati. L’assessora Manca dice di non voler favorire nessuno: “Da quando mi sono insediata ho dato massima priorità ai lavoratori e alla sofferenza di chi all’improvviso si trova senza un’occupazione. Nel mio assessorato non c’è spazio per i conflitti tra sigle sindacali. Le mie porte sono sempre aperte ai lavoratori e a tutti i sindacati, senza alcuna distinzione tra sigle sindacali di serie A e di serie B. Non discriminiamo alcuna sigla sindacale sulla base del numero di tessere vantato. Ciò che ci sta a cuore è la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. Ciò che invece non tollero sono l’arroganza e le prese di posizione che nulla hanno a che vedere con i temi oggetto dei tavoli di confronto”.

Poi la replica: “Spiace constatare che dopo anni di presenza nelle istituzioni l’assessora del Lavoro non abbia recepito le più ovvie regole del confronto democratico con le parti sociali” spiegano i segretari regionali Nicola Cabras (Cgil), Federica Tilocca (Cisl) e Federico Matta (Uil). “Consideriamo decisamente preoccupante circoscrivere i termini di un confronto importante come quello sulle aree di crisi a una mezz’ora ritagliata nella sua agenda. Per la stessa ragione è decisamente fuorviante derubricare quanto accaduto a un conflitto sindacale inventato ad arte per spostare l’attenzione dal nodo centrale che resta l’indisponibilità a proseguire in un percorso già avviato con Cgil, Cisl e Uil su questioni sollevate dagli stessi confederali. Quali soggetti incontri l’assessora nei suoi molteplici impegni non riguarda Cgil, Cisl e Uil che, infatti, hanno atteso fuori dalla sala riunioni per poter discutere dei temi e delle priorità nel quadro di un percorso che, val la pena ribadirlo, era stato concordato. Se poi l’assessora pensa di alterare i termini di un percorso in modo unilaterale, contro il parere dei soggetti che ne sono parte, c’è da chiedersi a chi appartenga l’arroganza di cui parla nel comunicato stampa”.

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