Prima pagina Nicola: “Non ho lasciato Empoli, ho scelto Cagliari”

Nicola: “Non ho lasciato Empoli, ho scelto Cagliari”

Il nuovo tecnico del Cagliari si è presentato ufficialmente al popolo rossoblù nella sua prima conferenza stampa in Sardegna

Finalmente è arrivato. Davide Nicola è il nuovo allenatore del Cagliari dopo una lunga trattativa frenata dalle problematiche legate alla burocrazia. Ieri l’arrivo a Elmas, oggi la presentazione ufficiale all’Unipol Domus accompagnato dal direttore sportivo Nereo Bonato.

“Un passo importante per fare un nuovo percorso” ha esordito Bonato. “Abbiamo analizzato diversi profili, Nicola rispecchiava tutti i parametri e credo che sia il profilo giusto. Ha dimostrato sul campo le sue abilità, è una sfida che dobbiamo cogliere. L’ambiente ci ha sostenuto e abbiamo visto quanto sia importante l’unità, speriamo sia così anche quest’anno”.

Poi la parola al mister Davide Nicola. “Ringrazio per l’accoglienza di ieri, inaspettata e fantastica. Mi ha dato un senso di comunità e famiglia, voglio lavorare instancabilmente per trovare la giusta sinergia. Entro nella vostra storia in punta di piedi e voglio contribuire”.

“Io di fatto non ho lasciato l’Empoli, ho accettato il Cagliari. Una differenza importante. Il punto è che il desiderio di allenare il Cagliari era latente, questa è sempre stata una piazza che mi ha fortemente coinvolto”.

“Questa trattativa è stata un po’ lunga perché erano coinvolte due società molto serie. C’è stato un confronto e ci sono state manifestazioni di interesse. Quello che è successo è arrivato nei modi e nei tempi giusti. Siamo sempre stati allineati con il direttore Bonato”.

E su Ranieri: “Una carriera con cui non si possono fare confronti. Noi ci siamo sentiti anche prima che ce la facessimo con l’Empoli, quello che mi scrisse lo conservo ancora. Raccolgo il testimone da un grande”.

“Per me la priorità è l’inizio degli allenamenti oggi. Non ho mai allenato nessuno di questi ragazzi, a parte Scuffet. Ho desiderio di conoscerli. La priorità è trovare la nostra identità, mi piace un gioco dinamico e aggressivo. Dobbiamo rappresentare un popolo, è questo che mi muove”.

“Non ho mai fatto miracoli, faccio quello in cui credo. A me interessa raggiungere degli obiettivi, rappresentare persone e trasmettere le mie idee in campo. Quando non alleno passo il tempo a immaginare come allenare. Io sono entrato adesso all’Unipol Domus e vedere i seggiolini così vicini mi ha fatto un bellissimo effetto”.

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