Medicina e Scienza Chiude Chirurgia Generale al Brotzu: “Fermate questo scempio”

Chiude Chirurgia Generale al Brotzu: “Fermate questo scempio”

Questa chiusura, secondo la Fials, comporterà il concreto rischio di una riduzione drammatica degli interventi programmati

Il reparto di Chirurgia Generale dell’ospedale Brotzu di Cagliari va verso la chiusura. Una decisione che la Fials ritiene “al limite dell’incomprensibile”. Visto che colpisce “una delle più prestigiose ed efficienti strutture complesse della Sardegna”.

Il segretario provinciale Giampaolo Cugliara non usa mezzi termini.

“La dismissione parrebbe essere iniziata alcuni giorni or sono, con le comunicazioni di rito al personale, preavvisato di una prossima ricollocazione presso altri reparti del San Michele. Nella sostanza, l’attuale Chirurgia Generale verrà trasformata in una mini struttura complessa di soli 10 posti letto di Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato e pancreas, mentre tutta l’altra attività chirurgica di elezione sarà trasferita alla chirurgia d’urgenza che, dovrà garantire tutte queste prestazioni insieme all’attività d’urgenza, per 24 ore al giorno per tutto l’anno. Ci chiediamo, come quest’ultima possa garantire l’attività di elezione ordinaria con relativo abbattimento delle liste di attesa, quando contestualmente deve necessariamente assicurare le prestazioni d’urgenza”.

Secondo Cugliara, “questa trasformazione comporterà il concreto rischio di una riduzione drammatica degli interventi programmati, poiché non esistendo più due specifiche strutture ma una da sola, questa non sarà in grado di sopperire efficientemente alle richieste di prestazioni chirurgiche della popolazione, già clamorosamente in ritardo visti i tempi di attesa per alcuni interventi. Nel contempo la struttura epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato e pancreas, avrà un’attività operatoria fortemente ridotta poiché le sedute operatorie a lei dedicate saranno solo il lunedì e la mattina del mercoledì. Ci si chiede come una struttura complessa definita una futura eccellenza, possa di fatto garantire il numero adeguato di prestazioni chirurgiche con un numero cosi esiguo di sedute operatorie, nonché un adeguato standard alberghiero, considerando il suo prossimo insediamento in locali tutt’altro che idonei, vista la certezza
rappresentata dalla mancanza di servizi igienici dedicati ai disabili”.

Quindi l’appello all’Assessore alla Sanità “di fermare con la massima urgenza questo drammatico scempio e prendere i necessari provvedimenti affinché la popolazione della Sardegna non subisca l’ennesima e
drammatica riduzione delle prestazioni sanitarie. I Sardi hanno bisogno di cure e non di ulteriori tagli alla sanità”.

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