Città Metropolitana Nuove aggressioni nel carcere di Uta, la polizia: “Non si può lavorare”

Nuove aggressioni nel carcere di Uta, la polizia: “Non si può lavorare”

Dopo gli ultimi incresciosi episodi, il Sappe chiede a gran voce interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario

Ancora alcuni gravi episodi di violenza gratuita contro gli operatori della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Uta.

Una serie di aggressioni stanno minando il lavoro che avviene all’interno della struttura: il Sappe chiede interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario.

Domenica pomeriggio un detenuto, dopo continue minacce, ha sputato al personale reo di averlo svegliato per effettuare la battitura delle inferriare previste da regolamento. Il responsabile è stato poi protagonista di svariati eventi che hanno destabilizzato l’ordine.

Nella serata di ieri, due detenuti italiani hanno appiccato un incendio nella propria cella tendendo un’imboscata agli Agenti, armati di pentole ed oggetti atti ad offendere. Successivamente, disarmati con non poca difficoltà, i detenuti hanno cercato ancora una volta di avventarsi cercando lo scontro fisico. Uno dei due ha morso violentemente il personale intervenuto e ben sette unità sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari.

Netta la denuncia del SAPPE Sardegna: “Non è possibile continuare a denunciare sempre gli stessi eventi. Sono piuttosto auspicabili interventi come il trasferimento dei soggetti facinorosi da parte degli uffici preposti. Ancora una volta si esprime la nostra vicinanza al personale coinvolto”.

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