L’emergenza idrica continua a tenere banco anche in Sardegna, dove i Consorzi di bonifica annunciano un’immediata richiesta di confronto sulle possibili soluzioni con la nuova Presidente della Regione Alessandra Todde.
“In Sardegna, mentre in alcune zone agricole si sta uscendo dall’emergenza idrica, in altre si applicano restrizioni, lasciando colpevolmente scorrere acqua inutilizzata fino al mare” dice Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).
Nel Campidano, ad esempio, il Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale ha annunciato che l’irrigazione sarà ridotta al 70% dell’anno precedente. “Ad Isili rischiamo di non poter nemmeno aprire la stagione irrigua” denuncia il Presidente dell’ente consortile, Efisio Perra. “Eppure ci sarebbe la possibilità di trasferire la risorsa idrica attraverso l’interconnessione Tirso-Flumendosa, perchè dal lago Omodeo sul fiume Tirso si sta versando acqua in mare, mentre i bacini del sistema Flumendosa-Mulargia sono in grave sofferenza con 200 milioni di metri cubi in meno rispetto al 2023”.
Per Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi, “realizzare le necessarie infrastrutture ed efficientare quelle esistenti deve essere un primo e doveroso obbiettivo della politica regionale per garantire acqua sia per l’uso potabile che per l’agricoltura, asse portante dell’intera economia della Sardegna”.
“Nella Giornata Mondiale dell’Acqua chiediamo alla prossima Giunta Regionale di assumersi la responsabilità di colmare il ritardo infrastrutturale, che la Sardegna patisce da oltre trent’anni in un comparto strategico per l’economia dei territori” conclude Gavino Zirattu, Presidente di Anbi Sardegna.
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