Il nuovo piano di risanamento acustico del comune di Cagliari rischia di penalizzare le attività del centro storico. E così scatta la rivolta delle attività del quartiere Marina: “Rischiamo di andare in rovina“.
È la denuncia di Fipe Confcommercio Sud Sardegna, Confartigianato, Confesercenti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Che hanno chiesto incontro urgente con il sindaco Paolo Truzzu e tutto il consiglio comunale.
Il piano non solo mettere in difficoltà i gestori dei locali, ma non risolve nemmeno i problemi della mala movida. Nel mirino, in particolare, lo stop alle somministrazioni all’esterno dei drink dall’1 di notte e la riduzione della capienza per i locali e il numero di tavolini.
I sindacati esprimono preoccupazione per le possibili ripercussioni negative sui livelli occupazionali e sugli effetti negativi che questo piano potrebbe comportare sullo sviluppo turistico della città di Cagliari.
“Meno buste paga e meno produttività. Nessun beneficio per residenti e titolari dei locali. La regola imposta rischia di mandare in rovina le attività senza portare alcun beneficio, tantomeno in determinati orari”.
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