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Addio a Sandra Milo | Un anno fa il Premio Alziator alla carriera

La pluripremiata attrice si è spenta all'età di 90 anni, dopo un'acclamata carriera sul piccolo e grande schermo, accanto a grandi nomi del cinema italiano

(Foto credit: Sandra Milo Instagram Page)

La diva del cinema italiano, Sandra Milo, si è spenta oggi all’età di 90 anni. 

Nome d’arte di Salvatrice Elena Greco, nata in Africa da una famiglia siciliana, è stata musa ispiratrice di Federico Fellini nonché uno dei volti più acclamati del piccolo e grande schermo nostrano.

Poco più di un anno fa, nel dicembre 2022, Milo era stata a Cagliari per ritirare un importante riconoscimento cinematografico: il Premio Alziator alla carriera. “Sono molto felice di ricevere questo premio – aveva detto in occasione dell’evento -, proprio qui in Sardegna che è una terra che amo immensamente. Naturalmente ne sono molto orgogliosa, un premio è sempre un attestato di affetto, di riconoscimento, è un pubblico che ti ama”.

“Non mi sono mai fermata – aveva aggiunto visibilmente emozionata -, per me il lavoro è vita, è comunicazione, stare con gli altri. Io ho fatto il cinema quando il cinema italiano era il più bello del mondo. Quando facevamo scuola a tutti quanti, e tutti venivano in Italia per imparare a fare cinema”.

Il suo debutto arriva nel 1955 accanto ad Alberto Sordi in “Lo scapolo”. Un anno dopo, recita in “Mio figlio Nerone” di Steno, con Sordi e Vittorio De Sica, per poi conoscere Gino Cervi e Walter Chiari sul set di “Mogli e buoi”. Ma la vera svota arriva nel 1959, con “Il generale Della Rovere” di Roberto Rossellini. È in quest’occasione, infatti, che conosce il produttore Moris Ergas, con cui si sposerà di lì a breve, dopo il primo matrimonio a soli 15 anni con il marchese Cesare Rodighiero.

Da qui Milo inizierà a interpretare una miriade di personaggi – per un totale di circa settanta film – che bucheranno lo schermo di spettatori e spettatrici sempre più vicini a quella che era diventata una vera e propria diva.

Nel 1963, l’incontro con Fellini, che la chiamava affettuosamente “Sandrocchia” e la vorrà a tutti i costi per due dei suoi capolavori: “8 ½” (1963) e “Giulietta degli Spiriti” (1965). Due film che le valsero per ben due volte il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista, oltre a una relazione col mito del cinema italiano, durata circa diciassette anni.

Dopo una pausa dalle sale di ben vent’anni, tornerà a far parlare di sé nel 1985, questa volta in veste di conduttrice televisiva, nello show pomeridiano di Rai 2 “Piccoli Fans”. Un ruolo che saprà gestire al meglio fino alla sua ultima collaborazione nel 2023, ancora una volta da protagonista, nel programma tv “Quelle brave ragazze” su Sky, insieme a Mara Maionchi, Marisa Laurito e Orietta Berti.

Tra i suoi ultimi lavori, Pupi Avati la scelse nel 2003 nel suo film “Il cuore altrove” e nel 2010 Salvatores nel suo “Happy Family”. A teatro erano invece arrivati “8 donne e un mistero”, “Il letto ovale”, “Fiori d’acciaio”, “Il club delle vedove” e “Una fidanzata per papà”.

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