Antonio Moro, presidente del Psd’Az, aveva citato la votazione nel centrodestra per la candidatura alla presidenza della Regione Sardegna come “truccata”. Tirando in ballo diversi esponenti della coalizione, tra cui Antonello Peru.
Il rappresentante di Sardegna al Centro 2020 ha voluto rispondere con un lungo comunicato. Dove ha marcato, in termini elettorali, la differenza rispetto all’assessore sardista.
“Ricordo a lui, ma dovrebbe saperlo bene, che è assessore da nominato e non certo per i voti presi alle elezioni. Anzi, per quanto lo riguarda tutte le volte che si è presentato al giudizio degli elettori è stato sonoramente bocciato. Io posso dire a gran voce di non esser mai stato nominato, sono sempre stato eletto e sono sempre stato tra i più votati in Sardegna“.
Dopo di che, Peru si è detto fiero di esser stato libero e coraggioso nell’aver fondato una forza politica tutta sarda “che rappresenta i sardi, ascolta la loro voce e la traduce in azioni concrete. La differenza tra me e lui sta tutta lì, tra chi il consenso lo ha conquistato camminando ogni giorno in ogni angolo della Sardegna e chi invece senza consenso si è fatto traghettare in un incarico in Giunta”.
A Moro imputa anche un cambiamento di opinioni. “Lui è stato tra quelli che più duramente hanno criticato il Presidente con attacchi durissimi. Poi ha cambiato radicalmente idea, quando si è seduto nella poltrona da assessore”.
Quindi la stoccata sul rapporto tra i sardisti e “Roma”. “Mi dispiace, infine, che proprio il Psd’az possa invocare l’aiuto di Roma per poter stravolgere una decisione assunta da un tavolo sardo legittimato a scegliere il candidato della coalizione. Ora non si cerchi di cambiare una decisione assunta in Sardegna provando a giocare la carta dell’aiuto romano. Sarebbe davvero la morte del sardismo“.
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